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      #32
      YouTube - Tributo a Michele Alboreto

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        #33

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                    #39


                    FERRARI 637

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                      #40

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                        #41


                        The Ferrari 126 C4 Formula 1 car packs a rather significant 600 bhp, 12,200 rpm, 1,496 cc V-6 engine with twin turbo chargers, dual overhead cams and a transverse six-speed manual gearbox. It’s chassis is one of the first carbon fibre monocoques with the 1982 chassis being the first composite car raced by Ferrari.

                        This chassis (126-074) won its first ever race (Belgian Grand Prix at Zolder on April 29, 1984) at the hands of Michele Alboreto and went on to land a second place at the 1984 Nürburgring race and a fourth place finish at the Portuguese Grand Prix in the same year.



                        RM Auctions offered this remarkable F1 car at the Monterey Auction on Friday, August 19, 2011. We don’t have access to the auction results just yet but it was estimated to sell for between $400,000 and $480,000 USD. It’ll be interesting to see what it sold for as the current economic climate has been affecting the sale prices of collectable cars in rather unpredictable ways.

                        Check out the listing here or hit play below and watch the 1984 Belgian Formula 1 Grand Prix in full (with this car taking the chequered flag).













                        Em 1984 Ferrari 126 C4 Formula 1 - (SILODROME)

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                          #42
                          Muito bonito.

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                            #43


                            "Tal día como hoy – 23 de diciembre


                            El 23 de diciembre de 1956 nacía en Milán Michele Alboreto. En las primeras etapas de su carrera, el piloto italiano destacó en las competiciones de monoplazas, ganando el Campeonato europeo de Fórmula 3 de 1981, y en las carreras de resistencia, contribuyendo a la conquista del campeonato de constructores de Lancia en 1980 y 1981. Ese mismo año, Michele debutó en Fórmula 1 con Tyrrel, equipo en el que permaneció hasta el final de 1982. En 1984 se fue a Ferrari, donde estuvo hasta que finalizó 1988. Con la marca de Maranello, Alboreto disputó un total de 80 Grandes Premios, ganando tres de ellos y empezando en dos ocasiones desde la pole. En 1985 fue subcampeón del mundial de Pilotos, superado solo por Alain Prost. Su victoria en Hockenheim de aquel año fue la última de un piloto italiano al volante de un Ferrari. Tras dejar la Scuderia, Alboreto siguió compitiendo en la categoría reina del automovilismo hasta 1994, sin llegar a conseguir ningún resultado significativo.

                            En los años siguientes volvió a las carreras de coches deportivos, primero con Porsche, con quien ganó las 24 Horas de Le Mans de 1997, y después con Audi, para quien logró la Petit Le Mans de 2000 y las 12 Horas de Sepang de 2001. Aquella fue su última victoria: Michele falleció el 25 de abril de ese mismo año en el circuito de Lausitzring, donde se encontraba realizando un test privado con Audi como parte de la preparación de las 24 Horas de Le Mans.

                            “Es un joven que pilota muy bien, que comete pocos errores”, escribió Enzo Ferrari sobre Alboreto en ‘Piloti, che gente…’. “Es rápido y posee un bonito estilo: dones que me recuerdan a Wolfgang von Trips, parecido también en sus formas educadas y serias. He mantenido que se trata de uno de los seis mejores pilotos de Fórmula 1 y que con un coche competitivo no le faltarán opciones para proclamarse campeón”.Por desgracia, aquella oportunidad no llegó nunca.(...)"Em Tal día como hoy – 23 de diciembre | Scuderia Ferrari - (español)

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                              #44

                              M.Alboreto

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                                #45

                                1986 - Gran Premio d'Australia, Adelaide

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                                  #46

                                  1987

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                                    #47

                                    1991 - Gran Premio d'Australia, Adelaide

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                                      #48

                                      23 de Diciembre de 1956
                                      Nacia Michele Alboreto Hoy cumpliría 57 años
                                      Homenaje en aniversario de su nacimiento
                                      © 2013 Sutton Images

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                                        #49
                                        "16 novembre 2013 – E’ un ricordo indelebile quello che rispunta ogni qualvolta la Formula Uno fa tappa negli Stati Uniti. Malgrado siano passati oltre vent’anni, quale appassionato può dimenticarsi il doppio trionfo americano del nostro Michele Alboreto?

                                        La memoria corre subito al 26 settembre del 1982, quando sul circuito di Las Vegas, si corse il Gran Premio degli Stati Uniti, ultima prova di una stagione drammatica, particolarmente per la Ferrari. Dapprima la scomparsa di Gilles Villeneuve, l’8 maggio a Zolder e poi il pauroso schianto di Didier Pironi, anch’egli nel sabato di prove ad Hockenheim il 7 agosto. Ma nel mezzo di queste due date, ci fu un terzo tragico incidente: quello in cui perse la vita l’italiano Riccardo Paletti, a Montreal il 13 giugno. Dunque, un mondiale non certo felice per i colori di casa nostra, che con quella vittoria inaspettata di Alboreto, riuscì un po’ a risollevarsi, nella speranza di aver trovato un nuovo talento.



                                        Alla sua seconda stagione in F.1, con la Tyrrell, il giovane pilota milanese, allora 26enne, s’era già messo in evidenza , con alcuni piazzamenti e con il terzo posto al Gran Premio di San Marino. Risultati che non erano passati inosservati ad Enzo Ferrari, che non tardò a contattare Michele.



                                        Nel luglio di quello stesso anno, il Drake convocò Alboreto a Maranello e gli propose di correre per il Cavallino a partire dalla 1984. Offerta che Michele accettò seduta stante. Fu il punto di svolta della carriera del milanese, che affronterà la seconda parte della stagione ancora più motivato. Sul tracciato di Las Vegas, ricavato nel parcheggio del Caesar’s Palace, Alboreto siglò il terzo tempo in qualifica, assicurandosi la partenza in seconda fila dietro alle due Renault di Arnoux e Prost (il poleman). Allo start le gialle monoposto francesi presero il comando, cercando di fare il vuoto con gli inseguitori. Ma Prost, dopo 31 giri al comando, si vide costretto a rientrare ai box, dando l’addio ai sogni di gloria. E Arnoux dovette alzare bandiera bianca al 20° passaggio tradito dal motore. Alboreto, che procedeva in terza posizione, si ritrovò in testa e senza commettere alcun errore, condusse in porto un risultato quasi impensabile.



                                        Arrivava così il primo trionfo in F.1 per l’italiano e per la Tyrrell si rompeva un digiuno che durava da quattro anni. Sul podio, a premiare sia il vincitore, che il nuovo campione del mondo, il finlandese Keke Rosberg, c’era una madrina d’eccezione, la regina della disco-music Diana Ross. Alla stampa, il patron Ken Tyrrel spese parole di elogio verso Alboreto, definendolo il “più grande pilota italiano del dopoguerra”.



                                        Un giudizio che trovò conferma l’anno successivo, quando Michele salì sul gradino più alto del podio al termine del Gran Premio degli Stati Uniti della costa Est. Sul circuito di Detroit, il 5 giugno 1983, le prime tornate della gara videro al comando Nelson Piquet al volante della Brabham-BMW turbo, lesto a bruciare in partenza il poleman Arnoux. Ma dopo 28 giri, il brasiliano dovette riparare ai box cedendo la testa al transalpino della Ferrari. Di li a poco però anche la cavalcata di Arnoux svanì, complice un guaio alla centralina elettronica. Alboreto fino ad allora inseguitore dei battistrada, divenne il leader e grazie alla regolarità della sua monoposto, potè firmare il suo secondo successo nel Circus. Un’affermazione frutto di una scelta azzeccata delle gomme, dichiarò Michele a fine gara; la Tyrrell aveva infatti optato per le coperture più dure, confidando sui guai della concorrenza. In classifica, Alboreto si piazzò 12° con 10 lunghezze all’attivo, in una stagione che visse del duello tra la Renault di Prost e la Brabham di Piquet, che conquistò il titolo iridato.



                                        Chiusa l’avventura alla corte di Tyrrell “il boscaiolo”, Michele potè finalmente coronare il sogno di guidare la “rossa”. Undici anni dopo Arturo Merzario, un italiano tornava al volante di una Ferrari, facendo cadere quella sorta di embargo posto da Maranello verso i piloti di casa nostra. Purtroppo però le grandi aspettative di Alboreto, andarono in parte deluse. Nei cinque anni di permanenza a Maranello, solo nel 1985, Alboreto ebbe concretamente la possibilità di conquistare la corona mondiale. Ma una serie di ritiri provocati dalla rottura delle turbine Garrett adottate in sostituzione delle tedesche KKK, volute dallo stesso Enzo Ferrari, spianò la strada del trionfo alla McLaren di Prost. Ma questa è un’altra storia."Em F1 | I trionfi americani di Michele Alboreto | F1Passion.it

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                                          Buone Feste a tutti i Fans
                                          IL MITO Michele Alboreto

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                                            Une pensée pour Michele ALBORETO aujourd'hui ...

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                                                        GP Canada 1994 - Minardi

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                                                          Formula One World Championship
                                                          The podium (L to R): Ayrton Senna (BRA) Lotus second; Nigel Mansell (GBR) Williams winner; Michele Alboreto (ITA) Ferrari third. San Marino Grand Prix, Imola, 3 May 1987. Williams F1 (...)

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                                                              Michele Alboreto and Gerhard Berger

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